che per anni è stato terra di tutti e di nessuno, abitato in tempi antichi, sotto la guida della dea mater matuta, da Latini, Volsci e Romani.
Un territorio, in passato, ostile ma che ha sempre dato molto a chi ha saputo domarlo.
Come dargli un’identità pontina?
Con il nome, innanzitutto, il quale omaggia uno degli animali che , nella storia Agro Pontino, ha vissuto e vive la vera essenza di questa zona. C’era quando era palude e veniva fatto pascolare dai Butteri e c’è ora nella tranquillità delle fattorie: “Il Bufalo”.
Nei profumi, ovviamente, infatti la botanica principale di questo gin è l’eucalipto, trapiantato in gran quantità nelle paludi, durante la bonifica, per la sua speciale capacità di assorbire tantissima acqua e per il suo effetto repellente per le zanzare, è il punto di forza di questo distillato.
Ma non solo, per dare una maggiore rotondità a questo distillato, sono state utilizzate altre botaniche quali: radice di Angelica, cardamomo e arancia dolce.
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